Esteri

Iran, Maryam Rajavi: “Popolo iraniano vuole la libertà. Il regime è in crisi”

“Khamenei fa uso della violenza per mantenere il controllo”

Roma, 30 luglio 2025 – Durante un’iniziativa al Palazzo dei Congressi di Roma, Maryam Rajavi, leader del CNRI, ha denunciato la crisi del regime degli Ayatollah in Iran e sottolineato come il popolo iraniano desideri libertà e diritti fondamentali. All’evento, con circa mille partecipanti, hanno preso parte figure politiche internazionali come Matteo Renzi, Rudolph Giuliani e Charles Michel. Rajavi ha ricordato le recenti esecuzioni di Behrouz Ehsani e Mehdi Hassani e ha evidenziato che il regime si mantiene tramite il terrore, ma è destinato a cadere per la sua stessa fragilità.

Iran, La presidente del CNRI Maryam Rajavi accolta da cori fuori la Camera: “Benvenuta”

Presente all’evento alla Camera anche Charles Michel: “Il regime è debole, ma pericoloso e brutale”

Roma, 30 luglio 2025 – Maryam Rajavi, presidente del Consiglio Nazionale della Rivoluzione Iraniana (CNRI), è tornata a Roma per una due giorni dedicata al futuro dell’Iran. Accolta da cori e striscioni “Benvenuta” fuori dalla Camera, ha illustrato il suo piano in 10 punti per una democrazia moderna, con diritti umani per donne e minoranze e la separazione tra Stato e religione. All’evento nella Sala della Regina, promosso da Giulio Terzi, ha partecipato anche l’ex presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, che ha denunciato l’aumento delle esecuzioni politiche in Iran, con 81 prigionieri giustiziati solo il mese scorso, segno della crescente brutalità del regime di Khamenei.

MO, Tajani contestato dai propal che aspettavano Albanese a Montecitorio: “vergogna”

Applausi e cori per la relatrice speciale ONU sui Territori palestinesi occupati

Roma, 29 luglio 2025 – Una trentina di sostenitori pro-Palestina si sono radunati in piazza Montecitorio per accogliere Francesca Albanese, relatrice speciale ONU sui Territori palestinesi occupati, presente alla Camera per due eventi. Prima dell’incontro con i manifestanti, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato contestato con cori di “vergogna” e “Free Palestine”. Al contrario, l’arrivo di Albanese è stato accolto con entusiasmo e applausi, con la relatrice che ha risposto con un sorriso e un abbraccio simbolico.

Sanzioni a Francesca Albanese, la relatrice Onu al Governo: “Da Usa violazione senza precedenti”

“Palestina va riconosciuta, altrimenti va bene un unico stato con diritti uguali per tutti”

Roma, 29 luglio 2025 – Francesca Albanese, relatrice speciale Onu per i territori palestinesi occupati, ha presentato alla Camera il suo rapporto “Da un’economia di occupazione a un’economia di genocidio”. Ha denunciato le sanzioni unilaterali senza precedenti degli USA e sollecitato il governo italiano a rispettare il diritto internazionale, sospendendo gli accordi commerciali e militari, inclusi quelli con Leonardo. Albanese ha criticato la divisione politica italiana e ha ribadito la necessità di riconoscere lo Stato di Palestina o, in alternativa, di creare uno Stato unico e democratico.

MO, la relatrice ONU Francesca Albanese presenta il suo ultimo Rapporto alla Camera

L’evento nella sala dove Salvini ha ricevuto il premio Israele-Italia. Ascari: “La disintossichiamo”

Roma, 29 luglio 2025 – La relatrice speciale ONU sui Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha presentato alla Camera il suo rapporto “Da un’economia di occupazione a un’economia di genocidio”. Il documento denuncia il coinvolgimento di grandi aziende tecnologiche come Microsoft, Google e Amazon nel supporto alle operazioni militari israeliane, evidenziando un sistema di violazioni dei diritti umani e un’economia che sostiene l’occupazione e il genocidio. La presentazione, organizzata da Stefania Ascari (M5S), ha suscitato ampio dibattito politico e internazionale.

Freedom Flotilla, Le lacrime di Mazzeo: “Mare Nostrum oramai è di Israele. Noi sequestrati da Idf”

E’ atterrato a Fiumicino alle 11:05 dopo essere stato espulso da Tel Aviv: “Ad Ashqelon subito violenze e insulti”

Roma, 28 luglio 2025 – Dopo otto giorni di navigazione e una notte di detenzione in Israele, l’attivista italiano Antonio Mazzeo è tornato a Fiumicino, accolto da esponenti della Freedom Flotilla e di realtà politiche. Mazzeo ha denunciato il sequestro della nave Handala da parte dell’Idf a 50 miglia da Gaza, definendolo una violazione del diritto internazionale. Ha raccontato di violenze subite durante l’interrogatorio e ha espresso preoccupazione per il destino dei compagni di viaggio, tra cui cittadini americani. Ha inoltre criticato la nota della Farnesina, che anticipava un’espulsione senza incidenti, sottolineando che “Mare Nostrum oramai è di Israele”.

Freedom Flotilla: “Abbordaggio Handala è atto di pirateria di Israele”

Darwish: “Ancora nessun contatto con equipaggio. Governo italiano in silenzio”

Gaza, 27 luglio 2025 – Sabato notte, in acque internazionali al largo della Striscia di Gaza, l’esercito israeliano ha intercettato e bloccato la nave Handala della Freedom Flotilla Coalition, con a bordo attivisti internazionali, tra cui due italiani, che tentavano di portare aiuti umanitari. Zaher Darwish, coordinatore della coalizione in Italia, definisce l’abbordaggio un atto di pirateria, sottolineando che la nave si trovava in acque internazionali e che gli attivisti sono stati condotti contro la loro volontà nel porto israeliano di Ashdod. La Freedom Flotilla denuncia il blocco illegale e disumano imposto sulla Striscia di Gaza e critica la mancanza di sostegno da parte delle istituzioni italiane nonostante le richieste di garanzie per la missione.

Iran, il racconto di chi combatte Khamenei: “Occidente contrasti costruzione bomba atomica”

Kamran Dalir è membro del Consiglio nazionale e da 46 anni va contro il regime: “Per la democrazia”

Teheran, 25 luglio 2025 – Kamran Dalir, membro del Consiglio nazionale della resistenza in Iran (NCRI), racconta la dura realtà iraniana, segnata da povertà, repressione e torture imposte dal regime. Nonostante ciò, negli ultimi sette anni si sono registrate quattro grandi rivolte, l’ultima nel settembre 2022, con un’intensa opposizione organizzata in tutto il paese. Dalir sottolinea che l’Occidente dovrebbe attivare il meccanismo di snapback per fermare la costruzione della bomba atomica da parte degli Ayatollah, mentre respinge il ritorno della monarchia sostenuto da Reza Pahlavi.

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