Firenze, 16 settembre 2025 – Angelo Bonelli di Avs ha denunciato un genocidio in corso a Gaza, definendolo una realtà che i governi mondiali, incluso quello italiano guidato da Meloni, non vogliono riconoscere. Ha parlato di una complicità morale inaccettabile e di una fornitura di armi da parte dell’Italia a Israele, invitando a una ribellione contro questo orrore storico.
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Senigallia, 26 luglio 2025 – Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, sottolinea che l’Agenzia delle Entrate si concentrerà sui profili di rischio, utilizzando strumenti avanzati come intelligenza artificiale e banche dati per mirare i controlli. «I contribuenti onesti non devono temere», afferma, evidenziando l’obiettivo di instaurare un rapporto collaborativo con chi rispetta gli obblighi fiscali. Sulla riforma fiscale, Leo parla di una riduzione graduale delle tasse e di una semplificazione volta a privilegiare l’azione preventiva rispetto al contenzioso.
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Milano, 23 settembre 2025 – Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia, esprime solidarietà alle Forze dell’Ordine sugli scontri milanesi, condannando chi fomenta violenza per guadagno politico. Sottolinea che il governo Meloni ha fatto più della piazza e critica chi inneggia a violenza e antisemitismo. Sul conflitto israelo-palestinese, condanna l’accanimento contro civili israeliani e il riconoscimento della Palestina in mano ad Hamas, definendolo un regalo ai terroristi.
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Bari, 28 luglio 2025 – Fabrizio Coresi di ActionAid denuncia una forte lievitazione dei costi per i centri migranti in Albania, passati da 39,2 a 74,2 milioni di euro entro marzo 2025, dovuta all’urgenza e all’assunzione di personale locale a prezzi elevati. Il gestore opera senza contratto formalizzato dal ottobre 2024, mentre l’Albania riceve 28 milioni annui per l’uso delle aree e ha benefici economici, incluso il regalo di due motovedette. Nel 2024 i rimpatri dai CPR sono ai minimi storici dal 2014, con solo il 10,4% delle persone con ordine di allontanamento effettivamente rimpatriate, evidenziando un possibile scopo di criminalizzazione anziché di rimpatrio. Coresi sottolinea inoltre il passaggio da detenzione per rimpatrio a “detenzione in ingresso” che contrasta con il diritto d’asilo garantito. Nei centri di frontiera nel 2023-2024 sono state trattenute 208 persone, di cui l’89% rilasciate e solo 5 rimpatriate.
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