New York, 26 settembre 2025 – Un’ampia delegazione ha lasciato l’aula delle Nazioni Unite poco prima dell’intervento del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, accolto da calorosi applausi dai suoi sostenitori. Il gesto ha assunto un forte valore simbolico.
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Le parole del presidente francese al Consiglio delle Nazioni Unite
New York, 23 settembre 2025 – Durante il Consiglio delle Nazioni Unite sui Diritti Umani, Emmanuel Macron ha annunciato il riconoscimento da parte della Francia dello Stato di Palestina. Il presidente francese ha esortato a fermare la guerra, liberare i 48 ostaggi di Hamas e porre fine ai bombardamenti a Gaza. Macron ha sottolineato che la pace si basa sul riconoscimento reciproco della legittimità e dignità dei popoli israeliano e palestinese. Inoltre, ha annunciato l’impegno della Francia nel disarmo di Hamas e nella formazione delle forze di sicurezza palestinesi, con il sostegno internazionale e il consenso israeliano.
Post Views: 9“1300 attori contro le produzioni israeliane. È tempo di dire no”
Roma, 9 settembre 2025 – Anna Foglietta partecipa al sit-in in piazza Santi Apostoli, durante il quale si sono letti i nomi di circa 250 giornalisti palestinesi uccisi a Gaza dall’inizio del conflitto. L’attrice definisce la situazione «distopica» e sottolinea che «schierarsi è un dovere». Ha inoltre citato l’appello di 1300 attori statunitensi contro le produzioni legate a Israele, invitando il governo italiano a prendere una posizione chiara.
Post Views: 14Il rescuer della Life Support Jonathan Nanì La Terra: “Non possiamo stare fermi a guardare”
Roma, 5 settembre 2025 – Emergency aderisce alla Global Sumud Flotilla per tentare di rompere il blocco illegale israeliano su Gaza. La Life Support, dopo aver salvato oltre 3mila persone nel Mediterraneo, si unirà alla missione partendo da Catania il 7 settembre. L’imbarcazione di Emergency offrirà assistenza medica e logistica, agendo come osservatore, per supportare le altre navi dirette nella Striscia di Gaza, territorio martoriato da continui bombardamenti e crisi umanitarie. Il progetto vuole denunciare l’inerzia dei governi europei e la necessità di aprire corridoi umanitari.
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