Attentato a Ranucci, il giornalista: “Le inchieste danno fastidio, andiamo avanti”

Dopo l’attentato dinamitardo a Pomezia, la Procura indaga su possibili legami con la criminalità organizzata. Solidarietà dal mondo dell’informazione e impegno per la libertà di stampa

Roma, 17 ottobre 2025 – Dopo un’audizione di oltre due ore con la DDA di Roma, il giornalista Sigfrido Ranucci ha lasciato la Procura senza poter rivelare dettagli, poiché i verbali sono stati secretati. L’attentato con un ordigno rudimentale davanti alla sua abitazione a Pomezia ha distrutto due auto. Ranucci sottolinea che l’episodio, avvenuto nel giorno dell’anniversario dell’attentato a Daphne Caruana Galizia, è un chiaro segnale di intimidazione legato al lavoro di denuncia sulla criminalità organizzata svolto da Report. È emerso che l’attentatore conosceva i suoi spostamenti e quelli della figlia. Le manifestazioni di solidarietà alla redazione sono motivo di orgoglio per Ranucci, che ribadisce la volontà di proseguire l’attività giornalistica.

Scroll to top